RiMS Racing Review: c'è vita dopo Milestone | GamesVillage.it

2021-12-15 02:16:18 By : Mr. XiaoJie Yan

Recensioni Recensione RiMS Racing: C'è vita dopo Milestone Michele Iurlaro 26 agosto 2021 Michele Iurlaro 26 agosto 2021 Come specificheremo nella recensione, sul mercato ci sono molti simulatori migliori di RiMS Racing. Eppure, la nuova IP made in Italy è unica, originale, frutto di un concept innovativo che, in un modo o nell'altro, influenzerà il particolare sottogenere delle due ruote da corsa. Se è vero, però, che l'idea di base è assolutamente interessante e merita davvero anche solo una prova, è altrettanto ovvio che la produzione Nacon sviluppata dal nostro RaceWard Studio mostra i limiti di un'opera prima ancora troppo acerba. Sia nel gameplay che, soprattutto, negli aspetti tecnici. Quindi salta a bordo. E speriamo di non cadere già alla prima curva. RiMS Racing: un tassello dopo l'altro RiMS è una corsa dalle ambizioni simulative piuttosto intense, oltre che ardite, che punta sulla cura praticamente esclusiva di una singola moto. Dimenticate i garage opulenti e affollati di altre produzioni, non necessariamente Triple A. Il titolo, in sviluppo da tempo su idea di ex programmatori Milestone, offre un punto di vista sicuramente inedito nel genere. Per intenderci, i freddi numeri non danno certo ragione a RiMS Racing. Solo 8, bellissime, moto. Solo 10 circuiti ufficiali e 5 percorsi stradali, sicuramente iconici, con le solite varianti capovolte. Se solo questo, il confronto con la concorrenza, un nome su tutti: Ride 4 della sempre più blasonata Milestone, sarebbe impietoso. Praticamente impensabile. Tuttavia, RiMS Racing è molto di più. Allontanandosi dalle mastodontiche ed enciclopediche produzioni offerte dal mercato, i ragazzi e le ragazze di RaceWard hanno voluto “raccontare” il rapporto speciale che si instaura tra un centauro e il suo veicolo. Una storia accennata, chiaramente, ma per questo piuttosto personale, a dirla tutta, addirittura veritiera. Al netto di giocosi rimandi ai Tamagotchi dei bei tempi andati, il motociclista, ogni motociclista che si rispetti, tende davvero a sviluppare una singolare empatia con il proprio mezzo, lavato, lucidato, coccolato. Modificati. Riparato. Personalizzato. Vissuto. Questa è la parola d'ordine, praticamente la "chiave" su cui si basa tutta l'esperienza. È possibile che lo studio milanese, proprio come il costruttore francese, abbia fatto di necessità virtù, proponendo, almeno inizialmente, un garage povero di numeri, ma ricco di prestazioni e di sportività. La nostra carriera, fulcro del gioco, si è sviluppata intorno al sogno di una vita, ovvero una MV Agusta F4 RC, scelta da un roster composto anche da Ducati Panigale V4 R, Aprilia RSV4, BMW M 1000 RR, Suzuki GSX-R1000R , Honda CBR1000RR, Kawasaki Ninja ZX-10RR e Yamaha YZF-R1. La cura riposta in ognuno di questi modelli è maniacale e, infatti, fa parte dell'esperienza single player, sviluppata sulle modifiche da apportare alla moto non tanto in termini estetici, ma di meccanica e motori. Intendiamoci, capire un minimo di componenti è sicuramente un vantaggio, ma chiunque, in RiMS, potrà trovare soddisfazione nello smontare e rimontare praticamente ogni singolo pezzo della propria vettura da corsa. Anche senza una laurea specifica appesa al camino. Ogni pezzo"; d'altra parte, tenderà a consumarsi, rendendo necessario applicare l'ingegno, sì, tra menu, budget ed esigenze tecniche. Ogni "pezzo", o quasi. Il motore, infatti, non si può toccare , un'anima preziosa e imperscrutabile di veicoli che non sono solo moto. Sono molto di più. Un rapporto fisico Immagina, quindi, di poter modificare ogni elemento della tua auto. Pinze, ammortizzatori, dischi, pneumatici, manopole, forcella, freno pompe, pastiglie. Immaginate, inoltre, che ogni componente debba essere letteralmente smontato e poi sostituito e, quindi, assemblato. Nell'ovvio tentativo di rendere ogni operazione ancora più "sentita", queste operazioni devono essere letteralmente gestite dal giocatore, attraverso un serie di minigiochi basati su sequenze odorose di Quick Time Event, seppur tutt'altro che punitive, insomma nessuna sfida, ma piuttosto vite dopo vite, bullone dopo bullone, il tentativo di "insegnare" al giocatore i rudimenti della meccanica e del motore ingegneria. Inoltre, per sviluppare quello già mento empatia ionica tra centauro e moto. Alla lunga può diventare faticoso, ma è in qualche modo “ignorabile” grazie al rafforzamento della propria squadra, delle proprie capacità, delle prestazioni stesse della vettura da corsa. Su questi elementi si sviluppa la progressione di carriera, basata anche sulla fama e sui crediti utilizzati per l'acquisto dei componenti. Crediamo che, dopo tutto, questa sia l'anima di RiMS Racing. Sicuramente le più accurate e sulle quali, immaginiamo, sono stati infusi i maggiori sforzi produttivi. Purtroppo è proprio quando si entra in pista che emergono i difetti. Purtroppo già. Sul fronte "classico", quello del gameplay, quello della guida pura, RiMS è tutt'altro che perfetto. Gli aspetti simulativi sono sicuramente tarati verso l'alto, ma rinunciando agli aiuti sembra che la fisica che governa l'universo del titolo soffra di alcune imperfezioni insite nella gestione dei pesi e delle collisioni. Per questo, a meno che non abbiate tanta, ma davvero tanta pazienza, il consiglio è di lavorare un po' sui settaggi e di cercare il giusto compromesso in odore di sim-falls. Fortunatamente RiMS è uno di quei racing “scalabili” e, quindi, metabolizzabile da un pubblico relativamente vasto. In generale, però, guidare la moto richiede sempre una certa dose di prudenza, soprattutto in presenza di altri motociclisti. Poco incisiva in tal senso è invece la presenza della pioggia sull'asfalto, che, quindi, non si trasformerà mai in una saponetta. D'altronde, ancora una volta rivendicando la propria “diversità”, RiMS insiste molto sul CSM: ovvero un sistema di telemetria in tempo reale attivabile “quasi” in ogni momento della gara per monitorare lo stato dei vari componenti della bici. L'usura degli pneumatici, il livello del carburante, le condizioni dei freni e, più in generale, l'assetto aerodinamico e meccanico. Il controllo dello stato della motocicletta è fondamentalmente un altro "mini gioco" che si unisce anche ai pit stop. Anche in questo caso, saranno richiesti velocità, abilità nel pad e un minimo di strategia. Soprattutto nelle gare più lunghe. RiMS Racing: la rissa dei telai perduti L'immagine, fino ad ora, descrive un titolo più che discreto, sicuramente originale e quindi diverso. E questo, in un mercato gonfiato da produzioni in fotocopia, magari legate a licenze annuali, è sicuramente un piacere. Purtroppo a rendere RiMS un racing oggettivamente inferiore rispetto alle ultime, ma anche le penultime produzioni della competizione, soprattutto nostra locale, sono le evidenti pecche grafiche e tecniche. Nulla da dire su sound, musiche e "rombi" e nemmeno sui modelli di moto, praticamente perfetti nei minimi dettagli. Ci sarebbe molto da scrivere invece sull'utilizzo del KT Engine di Nacon, praticamente sempre in difficoltà quando, sullo schermo, c'è più di una moto. E a volte bastano a farti perdere frame e fluidità per un'esperienza evidentemente zoppa sul fronte del framerate. Davvero strano, visto che la versione PS5 provata, pur puntando decisamente su uno stile fotografico realistico, non brilla comunque per qualità visiva, restituendo sempre un'immagine un po' sgranata e troppo grigia, per i nostri gusti. Tra pop-up, texture a bassa definizione, animazioni di meccaniche e piloti obsoleti, è chiaro che la principale pecca di RiMS Racing risiede proprio nella poca esperienza del team davanti a un motore che, sulle 4 ruote anteriori con la serie WRC, è solo da buttare. non è. Soprattutto nella versione di nuova generazione! Piattaforme: PS5, PS4, Switch, PC, Xbox Series X/S, Xbox One Sviluppatore: RaceWard Studio Editore: Nacon RiMS Racing è, allo stesso tempo, una boccata d'aria fresca e un'occasione sprecata. Interessante nel concept, migliorato nella fisica, floscio nella grafica, RiMS merita ancora di essere testato dagli appassionati di moto che, a distanza di anni, si troveranno davanti a un prodotto veramente “nuovo” dal punto di vista gestionale. Il voto in fondo alla pagina, quindi, non va letto come una bocciatura o, addirittura, come una proroga. Tutto sommato, abbiamo sentito il bisogno di RiMS Racing. Tranne no, non lo sapevamo. Tranne sì, il gioco dovrà essere migliorato. Ne sentiremo parlare ancora, da RaceWard Studio. Recensione di RiMS Racing | Versione Testata: PlayStation 5 Concetto originale e coraggioso Parte manageriale e "meccanica" convincente Bella musica, splendidi "rombi" Fisica non sempre coerente Tecnicamente zoppo Alcune moto e qualche traccia in più... 7.4 10 Tags Nacon Raceward Studio Review RiMS Racing Michele Iurlaro Michele Iurlaro, nella sua vita, ha amato alla follia tre cose: alcol, sesso e videogiochi. Ma può scrivere solo del terzo. Quando non è nudo e ubriaco, intende. Twitch Creed Crossover Stories: ecco il dev diary Enrico Ippoliti 14 dicembre 2021 NewsIndie World: in arrivo l'evento Nintendo Vincenzo Panico 14 dicembre 2021Recensioni 7 RecensioniLife is Strange: True Colors Review: vita tascabile strana Fabio D'Anna 14 dicembre 2021 6.5 RecensioniMonster Rancher 1 & 2 DX Review: vecchio, invecchiato o vintage? Lorenzo Mango 8 Dicembre 2021 8 Recensioni Sam & Max Recensione Oltre il Tempo e lo Spazio: Bevi tanti liquidi! 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Come specificheremo nella recensione, ci sono molti simulatori migliori sul mercato rispetto a RiMS Racing. Eppure, la nuova IP made in Italy è unica, originale, frutto di un concept innovativo che, in un modo o nell'altro, influenzerà il particolare sottogenere delle due ruote da corsa. Se è vero, però, che l'idea di base è assolutamente interessante e merita davvero anche solo una prova, è altrettanto ovvio che la produzione Nacon sviluppata dal nostro RaceWard Studio mostra i limiti di un'opera prima ancora troppo acerba. Sia nel gameplay che, soprattutto, negli aspetti tecnici. Quindi salta a bordo. E speriamo di non cadere già alla prima curva.

RiMS è un racing con ambizioni simulative piuttosto spinte, oltre che ardite, che punta sulla cura praticamente esclusiva di una singola moto. Dimenticate i garage opulenti e affollati di altre produzioni, non necessariamente Triple A. Il titolo, in sviluppo da tempo su idea di ex programmatori Milestone, offre un punto di vista sicuramente inedito nel genere. Per intenderci, i freddi numeri non danno certo ragione a RiMS Racing. Solo 8, bellissime, moto. Solo 10 circuiti ufficiali e 5 percorsi stradali, sicuramente iconici, con le solite varianti capovolte. Se solo questo, il confronto con la concorrenza, un nome su tutti: Ride 4 della sempre più blasonata Milestone, sarebbe impietoso. Praticamente impensabile. Tuttavia, RiMS Racing è molto di più. Allontanandosi dalle mastodontiche ed enciclopediche produzioni offerte dal mercato, i ragazzi e le ragazze di RaceWard hanno voluto “raccontare” il rapporto speciale che si instaura tra un centauro e il suo veicolo. Una storia accennata, chiaramente, ma per questo piuttosto personale, a dirla tutta, addirittura veritiera. Al netto di giocosi rimandi ai Tamagotchi dei bei tempi andati, il motociclista, ogni motociclista che si rispetti, tende davvero a sviluppare una singolare empatia con il proprio mezzo, lavato, lucidato, coccolato. Modificati. Riparato. Personalizzato. Vissuto. Questa è la parola d'ordine, praticamente la "chiave" su cui si basa tutta l'esperienza.

È possibile che lo studio milanese, proprio come il costruttore francese, abbia fatto di necessità virtù, proponendo, almeno inizialmente, un garage povero di numeri, ma ricco di prestazioni e di sportività. La nostra carriera, fulcro del gioco, si è sviluppata intorno al sogno di una vita, ovvero una MV Agusta F4 RC, scelta da un roster composto anche da Ducati Panigale V4 R, Aprilia RSV4, BMW M 1000 RR, Suzuki GSX-R1000R , Honda CBR1000RR, Kawasaki Ninja ZX-10RR e Yamaha YZF-R1.

La cura riposta in ognuno di questi modelli è maniacale e, infatti, fa parte dell'esperienza single player, sviluppata sulle modifiche da apportare alla moto non tanto in termini estetici, ma di meccanica e motori. Intendiamoci, capire un minimo di componenti è sicuramente un vantaggio, ma chiunque, in RiMS, potrà trovare soddisfazione nello smontare e rimontare praticamente ogni singolo pezzo della propria vettura da corsa. Anche senza una laurea specifica appesa al camino. Ogni pezzo"; d'altra parte, tenderà a consumarsi, rendendo necessario applicare l'ingegno, sì, tra menu, budget ed esigenze tecniche. Ogni "pezzo", o quasi. Il motore, infatti, non si può toccare , anima preziosa e imperscrutabile di veicoli che non sono solo moto, sono molto di più.

Immagina, quindi, di poter modificare ogni elemento della tua auto da corsa. Pinze, ammortizzatori, dischi, pneumatici, manopole, forcella, pompe freno, pastiglie. Immaginate, inoltre, che ogni componente debba essere letteralmente smontato e poi sostituito e, quindi, assemblato. Nell'ovvio tentativo di rendere ogni operazione ancora più "sentita", queste operazioni devono essere letteralmente gestite dal videogiocatore, attraverso una serie di minigiochi basati su sequenze odorose di Quick Time Event, seppur tutt'altro che punitive. Insomma, nessuna sfida, ma anzi, vite dopo vite, bullone dopo bullone, il tentativo di "insegnare" al giocatore i rudimenti della meccanica e dell'ingegneria motoristica. Inoltre, per sviluppare quella già citata empatia tra centauro e moto. Alla lunga può diventare faticoso, ma è in qualche modo “ignorabile” grazie al rafforzamento della propria squadra, delle proprie capacità, delle prestazioni stesse della vettura da corsa. Su questi elementi si sviluppa la progressione di carriera, basata anche sulla fama e sui crediti utilizzati per l'acquisto dei componenti. Crediamo che, dopo tutto, questa sia l'anima di RiMS Racing. Sicuramente le più accurate e sulle quali, immaginiamo, sono stati infusi i maggiori sforzi produttivi. Purtroppo è proprio quando si entra in pista che emergono i difetti.

Purtroppo già. Sul fronte "classico", quello del gameplay, quello della guida pura, RiMS è tutt'altro che perfetto. Gli aspetti simulativi sono sicuramente tarati verso l'alto, ma rinunciando agli aiuti sembra che la fisica che governa l'universo del titolo soffra di alcune imperfezioni insite nella gestione dei pesi e delle collisioni. Per questo, a meno che non abbiate tanta, ma davvero tanta pazienza, il consiglio è di lavorare un po' sui settaggi e di cercare il giusto compromesso in odore di sim-falls. Fortunatamente RiMS è uno di quei racing “scalabili” e, quindi, metabolizzabile da un pubblico relativamente vasto. In generale, però, guidare la moto richiede sempre una certa dose di prudenza, soprattutto in presenza di altri motociclisti. Poco incisiva in tal senso è invece la presenza della pioggia sull'asfalto, che, quindi, non si trasformerà mai in una saponetta. D'altronde, ancora una volta rivendicando la propria “diversità”, RiMS insiste molto sul CSM: ovvero un sistema di telemetria in tempo reale attivabile “quasi” in ogni momento della gara per monitorare lo stato dei vari componenti della bici. L'usura degli pneumatici, il livello del carburante, le condizioni dei freni e, più in generale, l'assetto aerodinamico e meccanico. Il controllo dello stato della motocicletta è fondamentalmente un altro "mini gioco" che si unisce anche ai pit stop. Anche in questo caso, saranno richiesti velocità, abilità nel pad e un minimo di strategia. Soprattutto nelle gare più lunghe.

Insomma, il dipinto descrive un titolo più che discreto, sicuramente originale e quindi diverso. E questo, in un mercato gonfiato da produzioni in fotocopia, magari legate a licenze annuali, è sicuramente un piacere. Purtroppo a rendere RiMS un racing oggettivamente inferiore rispetto alle ultime, ma anche le penultime produzioni della competizione, soprattutto nostra locale, sono le evidenti pecche grafiche e tecniche. Nulla da dire su sound, musiche e "rombi" e nemmeno sui modelli di moto, praticamente perfetti nei minimi dettagli. Ci sarebbe molto da scrivere invece sull'utilizzo del KT Engine di Nacon, praticamente sempre in difficoltà quando, sullo schermo, c'è più di una moto. E a volte bastano a farti perdere frame e fluidità per un'esperienza evidentemente zoppa sul fronte del framerate. Davvero strano, visto che la versione PS5 provata, pur puntando decisamente su uno stile fotografico realistico, non brilla comunque per qualità visiva, restituendo sempre un'immagine un po' sgranata e troppo grigia, per i nostri gusti. Tra pop-up, texture a bassa definizione, animazioni di meccaniche e piloti obsoleti, è chiaro che la principale pecca di RiMS Racing risiede proprio nella poca esperienza del team davanti a un motore che, sulle 4 ruote anteriori con la serie WRC, è solo da buttare. non è. Soprattutto nella versione di nuova generazione!

RiMS Racing è, allo stesso tempo, una boccata d'aria fresca e un'occasione sprecata. Interessante nel concept, migliorato nella fisica, floscio nella grafica, RiMS merita ancora di essere testato dagli appassionati di moto che, a distanza di anni, si troveranno davanti a un prodotto veramente “nuovo” dal punto di vista gestionale. Il voto in fondo alla pagina, quindi, non va letto come una bocciatura o, addirittura, come una proroga. Tutto sommato, abbiamo sentito il bisogno di RiMS Racing. Tranne no, non lo sapevamo. Tranne sì, il gioco dovrà essere migliorato. Ne sentiremo parlare ancora, da RaceWard Studio.

Gestione convincente e parte "meccanica"

Bella musica, splendidi "rombi"

Qualche bici e ancora qualche traccia...

Michele Iurlaro, nella sua vita, ha amato alla follia tre cose: alcol, sesso e videogiochi. Ma può scrivere solo del terzo. Quando non è nudo e ubriaco, intende.